lunedì 16 luglio 2007

"Stai Manzo"

Dopo un periodo abbastanza lungo in cui non ho postato alcunchè, rubo 5 minuti al mio sporco lavoro per fare una riflessione.

Mentre ero alle prese con i soliti rettangolini colorati che mi accompagnano giornalmente sullo schermo del pc (se vorrete, in separata sede, vi spiegherò cosa voglio dire), sento uno dei tesisti che staziona qui in laboratorio rivolgersi ad un suo collega con la frase "ehi, stai manzo!"...

Lì per lì non gli ho dato molto credito, ma un istante dopo, la mia mente ha cominciato a riflettere sulla frase testè pronunciata. Un turbinìo di possibili interpretazioni di tale frase ha preso corpo nella mia testa... Cosa significherà?!? Il tesista avrà invitato il suo compare a pronunciare ogni parola con la zeppola (mezha nat o mezha gash...)? Oppure ha espresso al suo collega l'augurio di poter partecipare a qualche festa organizzata da un calciatore famoso e di conseguenza poter essere fotografato in una qualche rivista di gossip di second'ordine? O, più semplicemente, lo ha invitato a tenere un comportamento adatto ad uno dei seguaci della "setta del manzo"?

Roso dai dubbi, ho effettuato una breve ricerca su internet, e vi riporto il risultato:

Fonte: "Il vocabolario del tamarro" (http://www.zombo.it/pagine_tamarro/tamarro_vocabolario.htm)

STAI MANZO: Ti consiglio di matenere la calma (by Luca da PD)

Fugati i dubbi, sono giunto a due conclusioni:

1- Effettivamente l'espressione si addice ad un tamarro, essendo il Manzo stesso (correggetemi se sbaglio) un tamarro.
2- Il significato che si vuole dare alla frase è, secondo me, opposto rispetto al vero senso che dovrebbe avere. Voglio dire, il Manzo è tutto fuorchè calmo (per il poco che lo conosco), quindi l'invito a "stare manzo" è un'esortazione a non stare fermo un secondo ridendo per un nonnulla e baciare la pelata degli amici che presentano tale look.

Lancio quindi il dibattito:

SECONDO VOI, COME VA INTERPRETATA L'ESPRESSIONE "STAI MANZO"?

Flavio

P.S. Spero che l'analisi di questo concetto oggettivo giustifichi ulteriormente la mia presenza (apparentemente fuori luogo) nel C.A.C.O.!

10 commenti:

Laura ha detto...

Carissimo collega,
ovviamente i dubbi a riguardo dell'opportunità della sua presenza nella nostra società erano stati fugati col generoso e riuscito tentativo di dare vita telematica al nostro epico progetto.
Detto questo devo ulteriormente ringraziarLa per l'apporto di inestimabile valore alla ricerca dei concetti oggettivi che prende forma in questo interessantissimo post. Ma vorrei aggiungere una riflessione: cosa è "manzo"? Uno stato d'animo ("stai manzo" ovvero comportati come Manzo) o uno stato d'essere ("sii Manzo tu stesso"). Ovviamente è necessario esplorare sia la definizione terminologica, sia, a mio avviso, l'essenza ontologica del concetto, per poterlo identificare completamente.
Ecco che si presenta a questo punto l'annosa questione per cui il metodo sperimentale e quello filosofico confliggono in un'esplosione di confuzione teorica: se l'espressione "stai manzo" è uno stato d'animo, essa deve riferirsi allo stato d'animo dell'oggetto primo dei nostri studi, il VERO Manzo, un uomo iper-attivo, sempre loquace e allegro, ma mai immobile. Ma, e qui intendo concludere (per la felicità dell'ultimo lettore che è riuscito, intrepido, tenace, ad arrivare fino a qui, la fine di questa trattazione, che intendo allungare indefinitivamente e irritevolmente - esisterà questa parola? - con questa infinita parentesi, che ora sta per finire), se "stai manzo" si riferisce invece ad uno stato dell'essere, un'essenza ontologica per la quale le caratteristiche della persona si fondono con quelle del mondo delle idee, allora, e solo allora, "stai manzo" (ovvero "sii tu stesso il Manzo") si deve riferire all'indole pacifica del VERO Manzo. Ed è infatti egli un uomo di sani principi, di innocenza ineguagliabile e di aspirazioni di universale amicizia.
A questo riguardo direi che l'espressione utilizzata dai Suoi esimi colleghi combacia perfettamente con il testo scientifico "il dizionario dei tamarri" che mantiene il rango di punto cardinale nelle nostre ricerche nel nebuloso mondo dei tamarri.

Otto ha detto...

Ecco che i primi frutti dell'università U.S.A. iniziano a farsi sentire :)

avanzinho ha detto...

:-O

sono sbalordito

Laura ha detto...

non ero in me, ubriaca, forse sotto l'effetto di strane droghe allucinogene, funghi della papuasia forse? o crack arrivato col primo espresso dalla colombia? non ricordo. l'ultima cosa che sovviene alla mia memoria è quella di aver conversato con bigfoot per ore a proposito dello gnomo verde seduto sul sasso accanto al nostro.

Miki C. ha detto...

nono, il problema è che probabilmente eri perfettamente lucida quando hai scritto quella cosa...

Piotr Wenturasky ha detto...

Sentendomi chiamato in causa esprimo anche io la mia opinione in merito, parlando da veterano linguista ed esperto comunicatore.
Ritengo che l'origine dell'espressione vada ricercata nel significato ontologico del termine "manzo" che rappresenta come tutti ben sappiamo un "bovino castrato appena giunto all'età adulta" (cit. Wikipedia).
Un bovino castrato è, per sua naturale conformazione, un animale mansueto (credetemi, lo sareste anche voi se vi avessero tagliato le palle) e quindi per estensione il termine "manzo" ha plausibilmente aggiunto una connotazione in questo senso.
Tuttavia ritengo che nel termine "manzo" confliggano due significanti diversi che hanno origine da due caratteristiche diverse del mammifero:
1) come già detto, il significante di "placido", "mansueto"
2) il significante aggiuntivo di "grosso", "pesante", "dalla mole notevole"; ricalcando presumibilmente queste altresì innegabili caratteristiche dell'animale.
Ecco qui spiegato il fenomeno, la stessa parola viene utilizzata in modo distinto per indicare due diversi aspetti originari del medesimo animale, appunto il "manzo".
In questa cornice ipotetica l'espressione "stai manzo" usata dal tamarro di turno può indicare quindi due fenomeni distinti:
1) stai tranquillo, stai mansueto: per estensione "non rompere i coglioni"
2) sii grosso, sii pesante: per estensione "sii veramente tamarro"
Ecco che quindi, per mio sommesso avviso, l'espressione "stai manzo" debba essere interpretata nella corretta maniera a seconda delle circostanze.

Dott. Piotr Wenturasky

Otto ha detto...

Beh! beh! che dire, grandi deduzioni del dott. Wenturasky che si vede che è:
a) innanzitutto del 1983;
b) laureato in scienze politiche (SP) con 110 e lode;
c) laureato con il prof. Chiapponi;

Piotr Wenturasky ha detto...

Hai dimenticato di ricordare che sono un brillante comunicatore...

Otto ha detto...

Quello era sottinteso e, comunque, con arroganza, lo ricordi sempre tu nei tuoi interventi.

Robin73 ha detto...

Sebbene questo argomento è stato sviscerato nel lontano 2007, vorrei apportare un piccolo contributo: in modo che anche altri internauti, che come me approdino a questo sito, spinti dalla curiosità, possano beneficiarne.
Tra i numerosi risultati di una ricerca, credo che il seguente apporti un interessante sviluppo alla discussione sopra scritta.

https://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080228002301AAZ0AbL

In breve: e se invece di "manzo" volesse intendersi "manso", abbreviazione di "mansueto" ?