mercoledì 12 dicembre 2007

Yarili

Uno di quei momenti in cui vorrei
avervi vicino come fuoco che divampa
su denti di ferro


(per la gente suscettibile: non preoccupatevi non è morto nessuno solo che questa sera mi mancate più del solito :*)

martedì 27 novembre 2007

E' tutto vero

Oggi sono arrivato in università con un'innoqua presunzione, ma pur sempre una presunzione, quella di prendere in prestito un libro che potrebbe servirmi per la tesi e leggermelo. Ok, avrei anche potuto essere più umile e pensare che oggi andavo in università per cercare un libro e solo nel caso in cui l'avessi trovato mi sarei messo a leggerlo, però, in fin dei conti, anche ripensandoci ora a freddo, non mi sembrava di essere arrogante pensando semplicemente di prendere in prestito un libro e leggermelo. Prendo il foglio dove mi ero appuntato autore, titolo e collocazione e mi reco alla biblioteca di storia antica che, per chi fosse interessato, si trova grossomodo di fronte a quella centrale, di fianco alla presidenza di lettere. Entro, ovviamente aspetto in quanto avevo davanti un'altra persona, poi dico, mostrando il foglietto, che volevo il tal libro in prestito. Il tipo mi chiede se ero sicuro che quella fosse la collocazione, gli rispondo di sì ma lui guarda comunque sull'opac e mi annuncia con la stessa sicurezza con cui Cristoforo Colombo dichiarò di aver trovato le Indie che il mio libro si trovava alla biblioteca di lettere. Vado a lettere, entro e dico ad una tipa cosa avevo bisogno, lei mi chiede se ero sicuro che la collocazione fosse giusta, io glielo assicuro, lei guarda comunque sull'opac e poi mi dice che quella collocazione non le dice nulla, che non l'ha mai vista e di aspettare un suo collega. Aspetto. Alla biblioteca di lettere fa caldo come a Pantelleria ad agosto, perciò se un giorno avete intenzione di andarci e prevedete di rimanerci per più di cinque minuti portatevi pure il costume! Arriva il famoso collega, gli spiego perchè sono lì e lui non una, non due, ma BEN TRE VOLTE mi chiede se la collocazione l'avevo scritta giusta. Siccome prima di rispondergli (male) ho contato fino a 7652, lui ha fatto in tempo ad andare sull'opac e verificare che non lo stavo prendendo per il culo (tutto ciò con di fianco la collega che a sua volta aveva già controllato e che non gli ha proferito parola...). Adesso apro una parantesi nel racconto: ma F***l non diceva mica a proposito del tema della verità che quando uno incontra uno sconosciuto e gli chiede l'ora si aspetta che quest'ultimo gli dica la verità e si fida?! Perchè mai i tipi in questione pensavano che avessi scritto numeri e lettere a caso al posto della collocazione giusta?! Mah... Tornando alla cronaca il simpaticissimo bibliotecaio, non ancora persuaso, mi spedisce a cercare il libro sul cartaceo farneticando che è più probabile che il cartaceo sia più aggiornato rispetto ad internet (ma da quando?!). Vado e naturalmente sul cartaceo non lo trovo. Glielo dico e allora lui va giù a vedere (non so dove, ho riportato le sue testuali parole). Torna e mi spiega che nella loro classificazione arrivano fino al XXX, mentre il mio è un XXXI e qualcosa. E mi dice di andare al San Tommaso, non quella alll'inizio del corridoio a sinistra ma quella dritto in fondo. E poi che se non lo trovo lì di andare a filologia e di chiedere al Giovannino che è la memoria storica delle biblioteche dell'università di Pavia e che ci ha lavorato in quasi tutte e che SICURAMENTE almeno un'idea di dove sia il libro ce l'ha. Le ultime due frasi me le ha ripetute almeno cinque volte in due minuti: all'inizio mi ha trattato come un idiota e poi non mi mollava più. Va beh, seguo le sue istruzioni e mi presento nella nuova biblioteca, che è quella di archeologia. Entro e al bancone dove ci deve essere qualcuno invece c'è il deserto. Poco dopo (ma per i miei gusti era tanto dopo) arriva una donna a cui ripeto le stesse cose che ho proferito negli altri luoghi. Codesta mi guarda e mi risponde come se le avessi appena detto che era morto un suo parente e mi dice che lì dov'ero non poteva esserci il libro che cercavo. E basta. Sta lì con lo sguardo spiritato e la bocca aperta senza aggiungere altro. Al che, allora, le chiedo se non aveva un'idea di dove potessi trovarlo. E lei, sempre tipo Colombo con le Indie, mi dice di andare al Plinio Fraccaro, che è quella all'ingresso a sinistra. Entro, ripeto per l'ennesima volta tutta la papardella (aggiundendo di volta in volta le informazioni che gli strani individui con cui venivo in contatto mi dicevano). Qui c'è una ragazza efficiente (la prima al quinto tentativo), mi dice che probabilmente nella collocazione c'è un errore, dovrebbe mancare una lettera (a o b) tra i numeri romani e gli altri. E a dimostrazione della sua efficienza, anche lei dove aver controllato sia sull'opac che sul cartaceo, mi sorprende con un effetto speciale, mi dice che non sapendo se era in a o in b va a vedere in entrambi i luoghi! Al Plinio Fraccaro la temperatura è tipo quella di Atene a ferragosto, faceva talmente caldo che nella lunga attesa ad un certo punto sono uscito ad aspettare in corridoio. Dopo un'attesa smisurata torna dicendomi che non l'ha trovato in nessuno dei due luoghi. Sempre a dimostrazione della sua efficienza si presenta di ritorno con un pezzo grosso, o almeno penso, se l'abito fa il monaco lo era sicuramente dato che era in giacca e cravatta. Anche lui mi dice qualche cazzata che ora non ricordo e di andare a filologia da un suo collega espertissimo eccetera eccetera... Gli chiedo se si chiama Giovannino, che ne avevo già sentito parlare eccetera eccetera... e lui conferma tessendone ulteriormente le lodi. Ma mi dice di andare di pomeriggio che al momento non c'era. Ok. Peccato che quando me ne sono andato mi è venuto in mente che il burbero di lettere mi aveva detto che fino a mezzogiorno lo trovavo... peccato che alle dodici meno un quarto già non c'era più... e allora ho pensato che ancora prima di conoscerlo aveva già un bel biglietto da visita. Tutto ciò in un'ora e mezza. Nel pomeriggio, ricordandomi l'aneddoto del mezzogiorno e delle dodici meno un quarto mi guardo bene dal presentarmi a filologia prima delle due e mezza, probabilmente erano anche le due e quaranta. Filologia è sempre al San Tommaso, a metà strada tra Plinio Fraccaro e archeologia, che per chi non lo sapesse è un corridoio che misura circa come il corridoio che conduce dalla nostra biblioteca a Bruno Leoni. Entro, anche lì temperatura folle ed un silenzio che in confronto in Bruno Leoni sembra di essere al mercato (dovete sapere che in tutte le biblioteche lì al San Tommaso c'è dentro anche gente che studia non come nella nostra) e tanto di cartello a carattere arial 128 recitante SILENZIO. Provo a spiegare a Giovannino quello che mi serviva a bassa voce ma mi arrendo tipo alla quarta parola, ma lui parla assolutamente a volume normale, che era parecchio alto. Mi dice di raggiungerlo alla sua postazione, cioè andare dietro al bancone dove aveva scrivania e computer. Abbiamo fatto un casino super, ci hanno guardato tutti. Era bello che noi urlavamo mentre tutti quelli che entravano a comprare le tessere per fare le fotocopie, almeno tre in un minuto, parlavano con voce flebilissima, tanto che Giovannino non sentiva. Tutta la sua competenza che gli altri mi avevano decantato si è svelata nel momento in cui mi ha detto che se non c'era nei posti in cui ero già stato è perchè quando hanno riordinato le biblioteche, e da quanto mi pare di capire è stato come il passaggio dalla prima alla seconda repubblica, c'erano dei libri che pare non interessassero a nessuna biblioteca ergo non si sa dove sono finiti. Questa sua affermazione non l'ho commentata solo perchè in fin dei conti penso di essere una persona civile ed educata.Ha poi anche fatto un paio di telefonate con risultati però insignificanti. Ovviamente mentre ero lì con lui ci sono stati parecchi intoppi. Innanzitutto dopo dieci secondi che non muoveva il mouse (perchè anche lui, per la serie che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, ha controllato l'opac, gli ho persino dovuto dire come si faceva perchè era parecchio in difficoltà su google) partiva un tristissimo screen saver, una scritta rossa orizzontale recitante Ciao zio Giovannino... Poi è entrato un tipo con una panza spettacolare, era grande come un'anguria, ma bella tonda, sembrava disegnata col compasso... e Giovannino, in perfetto dialetto e con una fierezza ben superiore rispetto a quella con cui Bush annunciò l'attacco all'Iraq, gli ha detto che i due tipi (evidentemente non dicendogli che c'erano lì due tipi ma etichettandoli come CHI DU LI') che si abbracciavano e si limonavano li ha cacciati via in malomodo e che questi sono andati a lamentarsi in portineria, commentando in maniera molto negativa la lamentela. L'uomo-anguria gli ha detto senza esitazioni nè mezze misure, sempre in dialetto, che aveva fatto bene, gli ha persino fatto i complimenti (gli ha detto: brav, tè fai ben). Nel mentre Giovannino gli ha anche parlato del mio libro ma non mi ricordo se l'altro gli abbia detto qualcosa di interessante, ma non credo proprio. Poi, tra una telefonata e l'altra, tra l'uomo-anguria e l'affannosa ricerca con google per arrivare all'unipv è entrata anche la tipa spiritata di archeologia a cui Giovannino ha raccontato la sua epica impresa della cacciata dei limonatori e lei l'ha guardato con lo stesso sguardo con cui aveva guardato me quando le avevo detto la collocazione incriminata, però gli ha dato pienamente ragione. All'ultima telefonata a vuoto, cioè senza risposta, Giovannino mi porta giù dove avevano i libri, entriamo in due stanzoni bui tipo le cantine e mi spiega che libri c'erano, le collocazioni e un pò di altre cose che da un certo punto in poi non ho più voluto ascoltare (cazzo me ne fregava?!). Siamo andati nei punti dove lui sospettava che magari potesse esserci il mio libro ma niente da fare. Quando ha reputato che il libro non poteva essere lì (nella seconda stanza c'era un bel casino, scatoloni qua e là) mi ha salutato dicendomi di dargli un paio di giorni che continuerà la ricerca. Non so se sono troppo buono o coglione fatto sta che l'ho solo salutato senza dirgli di fare pure con comodo, che tanto un'ora e mezza al mattino+una al pomeriggio+un paio di giorni e poi FORSE me lo trova. E poi me ne sono andato senza nemmeno fare i complimenti per mettere sull'opac un libro che nessuno sappia dove sia! Per carità, non fraintendete, il Giovannino è stato disponibile ed anche simpatico, la ragazza che è andata a vedere sia in a che in b idem, non sto attaccando le persone in sè, fatto sta che però sono assolutamente indifendibili! Infine, se bisogna trarre un insegnamento da questa storia (che è assolutamente vera, ho un sacco di testimoni), se andate in una delle biblioteche menzionate non sbattetevi a cercare la collocazione del libro che vi serve che tanto lo fanno loro!

sabato 6 ottobre 2007

Ai voti!?

Con le date non ci ho capito molto... ok, sono un po' rinco (ecchenovità)! ...ma mi sebra che oggi e domani siano i giorni fatidici, giusto?
La mia domanda è: come votiamo? Va bene un semplice commento a questo post, per esempio, o ciascuno posta per i fatti suoi?
Mubble Mubble ...

mercoledì 3 ottobre 2007

Il redivivo

Dopo lunga e colpevole assenza, ricompaio improvvisamente sul BiBì, ovvero il Benemerito Blog, spinto da un generoso bicchiere di tavernello... ed ecco che vedo una campagna elettorale in corso veramente infuocata, degna di questa nostra cara Italia.
Di particolare interesse la candidatura ritardataria della omonima del sindaco di Mede, così come la dignitosa ritirata dell'Ing., visti i suoi legami, finora segreti, con il "corpo scrutinante", così come ancora le proteste reiterate, con ovvie accuse di mafia, del candidato polacco (ma naturalizzato italiano, quindi può concorrere), e la pronta sanatoria amministrativa del corpo scrutinante. Con questo intrecciarsi inesplicabile di bene e di male sembra proprio di essere al TG1!!! Manca solo Mastella!
Per la cronaca, non mi sarei mai candidato per raggiunti limiti di età: ricordo che anche i cardinali non entrano più in conclave superata una certà età, come vuole il diritto canonico; figuriamoci quindi il sottoscritto, povera anima.
Non mi resta quindi che augurare ai validissimi candidati una sana e democratica competizione elettorale!
E che vinca il più str... il migliore!

Vostro Ersylyo card. Tonyny +, di anni 95 più croce da kg. 14, prefetto del Sant'Uffizio

PS: ma chi sono i candidati, alla fine della fiera?

lunedì 24 settembre 2007

Proroga del termine per le candidature alla Presidenza del C.A.C.O.


Considerato che:
1- quasi nessuno dei membri ha letto il manifesto elettorale;
2- al momento della chiusura dell'accettazione delle candidature vi era un solo candidato;

Dichiaro che la data per la formalizzazione della candidatura a presidente della Benemerita è progogata fino alle ore 10.00 p.m. di venerdì 28 settembre 2007.

Il segretario

Sarò come il prezzemolo...


Se il Segretario del C.A.C.O. dovesse decidere di concedere la proroga, ecco che, sì, lo faccio: "scendo in campo". E questa è la mia "locandina elettorale" (live from Poland e non personalizzata perchè, al contrario di un certo cimmiota, non possiedo potenti mezzi di "contraffazione").
Ma, appunto, sarò come il PREZZEMOLO, che si sposa con ogni sapore (e dissapore), piccolo ma incisivo (nel senso che proprio lì ti si infila sempre!) e, infine, solo incidentalmente verde (nessun richiamo a radici padane, lo giuro!).
Per correttezza, comunque, attendo conferma dal nostro esimio Segretario.
Nell'attesa, però, invito anche il Dott. Grognasson, la Dott.fessa Lo Coco e l'Ing. Avanzo a candidarsi formalmente.

venerdì 21 settembre 2007

Tornarti dalle vacanze è tempo di aprire ufficialmente l'Agenda Politica per il nuovo anno.

Per questo dichiaro che dalle ore 8.00 a.m. di Lunedì 24 settembre 2007 alle ore 9.00 p.m. di Giovedì 4 ottobre 2007 è aperta la:



Campagna Elettorale per l'elezione della carica di Presidente della Benemerita Istituzione del C.A.C.O.




Il Presidente del C.A.C.O.


Art. 1. Il Presidente è il capo del C.A.C.O. e rappresenta l'unità dell'Istituzione.
E' eleggibile alla carica di Presidente del C.A.C.O. ogni membro della Benemerita.
L'ufficio di Presidente del C.A.C.O. è incompatibile con qualsiasi altra carica.

Art. 2. Il Presidente è eletto dai membri del C.A.C.O.. Il Presidente è eletto per un anno.

Art. 3. Può inviare messaggi ai membri.

Art. 4. Nomina i funzionari del C.A.C.O..

Art. 6. Conferisce le onorificenze del C.A.C.O..




Regolamento inerente allo svolgimento della campagna Elettorale


Art.1. Il voto è personale ed eguale e libero. Il suo esercizio è dovere civico.
Tutti i membri C.A.C.O., nonché il Presidente uscente ed escluso il Segretario hanno diritto all'elettorato passivo.
Tutti i membri del C.A.C.O., escluso il Segretario hanno diritto all'elettorato attivo.

Art. 2. La campagna elettorale deve essere svolta nel pieno rispetto dell'avversario politico, il quale possiede pari dignità e diritto.
Non saranno tollerati manifesti e slogan offensivi, fazioni o sovversivi.

Art. 3. La campagna elettorale deve essere svolta nel pieno rispetto della Benemerita Istituzione del C.A.C.O. Non saranno ammessi manifesti o slogan offensivi, fazioni o tendenti a sovvertire le norme e istituzioni esistenti.

Art. 4. Gli aspiranti candidati sono pregati di inviare una candidatura formale alla Segreteria del C.A.C.O. entro e non oltre le 22 di Domenica 23 settembre.
Tutte le richieste successive non considerate nulle e pertanto non saranno prese in considerazione.

Art. 5. Per il periodo di vacanza, il segretario acquista la carica di Presidente del C.A.C.O.


Regolamento inerente alle operazioni di voto e allo scrutino finale


Art. 1. Le operazioni di voto si svolgeranno dal giorno Sabato 5 dalle ore 9.00 a.m. al giorno domenica 6 ottobre 2007 fino alle ore 10.00 p.m.. I voti successivi alla chiusura della votazione non saranno conteggiati negli scrutini finali.

Art. 2. Il voto è palese. Saranno considerati validi tutti i voti che identificheranno senza ombra di dubbio la persona a cui si fa riferimento. In caso di incertezza, il segretario ha il potere incontestabile di prendere ogni decisione in merito.

Art. 3. L'elezione del Presidente ha luogo per scrutinio a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

Art. 4. Il segretario del C.A.C.O. è nominato Presidente del Corpo Scrutinante.



In fede

Il segretario del C.A.C.O.



venerdì 14 settembre 2007

studio scientifico che potrebbe salvare le nostre vite...

Ecco a voi tutti uno studio che ogni cachista doc. avrebbe voluto compiere...

(per teo: clicca sul titolo del post e sarai linkato alla pagina giusta!)

Dedicato a Cri, Laura e Denis... 3 cachisti d'oro!

venerdì 31 agosto 2007

c'è nessuno!?!

ho trovato un articolo veramente curioso... immaginate cosa succederebbe se di punto in bianco tutta l'umanità cessasse di vivere?!?

ecco il link: http://cattivamaestra.blog.lastampa.it/cattivamaestra/2007/08/c-nessuno.html

martedì 7 agosto 2007

Il ballo del pippero

Mercoledì 1 agosto è stata una giornata storica, nonostante non avessi alcun sentore che potesse esserlo… Mi sono presentato, da buon temerario, in università come al solito di buon mattino, non prima delle 10:30, convinto che sarebbe stata una classica giornata di calura estiva in cui mi sarei dilettato scrivendo la tesina di filosofia politica… è così è stato almeno fino a metà pomeriggio… cioè fino a quando non ha fatto irruzione nel cortile universitario niente popò di meno che sua maestà l’inquieto… è arrivato, ovviamente, in bici, ha parcheggiato, si è fatto un primo giretto nel cortile scrutando il panorama e le possibili prede da catturare, è entrato nel centro sociale per prendersi un caffè prima di iniziare il suo faticoso lavoro, si è fatto un altro giro attorno al cortile, con tanto di capatina nel cortile delle magnolie, finché non è tornato nel cortile dove eravamo io, Maria e Ochonellos… essendo Maria l’unica ragazza presente in quel momento in cortile, e, ad essere fiscali noi eravamo anche gli unici presenti in quel cortile, l’inquieto si è seduto ad un tavolo di fronte a quello in cui eravamo noi, a me e Maria, mentre il dottor Ochonellos, confermando la sua fama di arrogante, gli dava le spalle… Maria ascoltava l’i-pod e si leggeva un best-seller come “La bellezza e gli oppressi”, una lettura che la impegnava molto tant’è che ogni due per tre entrava nelle conversazioni in cui eravamo impegnati il sottoscritto e il dottor Ochonellos… l’inquieto sfogliava i suoi fogli dal contenuto misterioso e con il suo bel sorrisetto stampato ogni tanto lanciava occhiate al nostro tavolo… da scienziato del settore sicuramente avrà notato che, oltre alla presenza di due ragazzi che erano di intralcio al suo scopo, il grosso problema era che Maria stava ascoltando la musica con entrambe le cuffie… Ad un certo punto Maria, sempre più concentrata sul suo best-seller si interrompeva per iniziare una dissertazione su Elio e le storie tese… ci chiedeva se conoscessimo determinate canzoni… e al che, basita dal fatto che io ne conoscessi una su un milione in suo possesso mi si è avvicinata per farmele sentire… ed ecco che l’inquieto coglieva immediatamente la palla al balzo e capitalizzava la prima occasione presentatagli esclamando: “Cosa state ascoltando?”… allora io, vedendo che Maria era titubante, essendo trascorsi i primi secondi di inquietante silenzio, onde anche evitare di risultare scortesi, chi lavora alacremente va sempre rispettato e onorato, gli ho risposto: “Il ballo del pippero.” Erano le 16.40 del 1 agosto 2007 e io per la prima volta nella mia vita avevo parlato con l’inquieto!!! Scusate se è poco, l’inquieto, mica cazzi!!! Lui, evidentemente rammaricato dalla risposta giuntagli da un individuo di sesso maschile, ma mascherando la delusione con il proprio canonico sorrisetto stampato ritornava a guardare i propri fogli, elemento essenziale del kit da abbordaggio… Maria, una volta ritenuto sufficiente l’indottrinamento musicale, o una volta stufatasi perché il richiamo per la lettura filosofica iniziava a diventare assordante, tornava al suo posto e mentre stava per rimettersi entrambe le cuffie arrivava puntuale il secondo estremo e disperato tentativo dell’inquieto che esclamava: “Sei alle prese con qualche dilemma filosofico?”… Lei, evidentemente, se non imbarazzata, per lo meno colta di sorpresa, gli ha risposto, con scarsissimo entusiasmo: “No (pausa tipo quella dell’inquieto quando chiede: “cosa stai studiando di bello… o di brutto?”), ho abdicato.” In questo frangente, diversamente dalla prima domanda posta dall’inquieto a cui ho risposto con tono assolutamente normale e risoluto, per il sottoscritto e anche per il dottor Ochonellos ci sono stati attimi di grande tensione… io, tanto per rendere l’idea, ho preso il libro che avevo aperto sul tavolo, l’ho alzato per coprirmi il volto, e ci ho riso dentro… E’ stata, dunque, una giornata, oltre che storica, anche dalle emozioni forti, sconsigliata, non tanto ai deboli di cuore, quanto a chi scoppia a ridere in faccia all’inquieto solamente vedendolo da lontano… figuriamoci a parlargli… L’unica emozione che io e i miei colleghi ci siamo risparmiati è stata il suo “Ciaaaaaaaaaaao!!!” essendo andati via prima noi di lui…